Giovanni Iozzia e “Il mistero dell’Alcorano”

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Di Giulia Leotta

Vi siete mai chiesti se nella città situata ai piedi dell’Etna vi fosse qualche mistero? Vi affascinano le storie e le leggende su Catania che si celano nel corso dei secoli? Allora questo thriller storico di Giovanni Iozzia può fare al caso vostro, perché Il mistero dell’Alcorano, intreccia storia, leggende, mistero e tanta avventura alla scoperta della verità.

TRAMA

Il romanzo narra l’avventura di Andrea, giovane ricercatore della Facoltà di Lettere dell’Università degli studi di Catania. La sua vita cambia completamente quando un bel giorno viene chiamato nella stanza del professore Munafò, suo mentore, che gli chiederà di fare delle ricerche più approfondite sul libro l’Alcorano, testo scomparso nel 1813 e un tempo custodito presso il Palazzo del Governo a Catania. Nessuno si è mai posto il problema di tale sparizione, poiché si pensava fosse un documento di poco conto nel quale venivano annotati i nomi dei senatori della città. Ma il professore, in una delle sue tante ricerche, notò una frase latina che soprannominava l’Alcorano: Libro Rosso e tale documento era considerato un testo molto pericoloso per ciò che vi era scritto all’interno. Cosa si cela dietro il mistero di questo libro? Perché è scomparso nel XIX secolo? Perché viene soprannominato il Libro rosso? Da questo momento inizia la ricerca di Andrea e di tanti altri personaggi che vengono coinvolti nella vicenda. Il passato e il presente si intrecciano inesorabilmente in questo romanzo, con quella punta di mistero che, quando pensi di aver compreso qualcosa, ti rimescola nuovamente le carte e devi ripartire nuovamente da zero con nuove teorie.

RECENSIONE

Questo romanzo l’ho letteralmente divorato in pochissime ore. Mi ha rapita e mi ha fatto scoprire verità e leggende di Catania che non conoscevo. Il mescolarsi di storia e attualità mi ha affascinato particolarmente, soprattutto l’analisi degli eventi che hanno coinvolto la città catanese nel corso dei secoli. È un libro ricco di cultura sia storica che sociale; oltre a farti immergere completamente nell’attenta ricerca di Andrea del libro l’Alcorano, ti fa anche scoprire la bellezza della Atene sicula (Catania). La città ai piedi dell’Etna viene descritta sia con i suoi pregi che con i suoi difetti. Il testo sembra quasi una guida turistica per chi non è catanese e ti fa assaporare la bellezza di essere siciliano; di essere nato in una città piena di storia, di leggende e di tradizioni. Non dovremmo mai dimenticare la bellezza della nostra terra e il futuro di essa dipende esclusivamente da noi. La cultura, l’arte dovrebbero essere tramandate da padre in figlio per far capire quanto è bello essere siciliani, ma soprattutto essere catanesi. Tolkien direbbe: “Le origini non dovrebbero ghiacciare” e noi dovremmo tutti seguire il suo esempio. In conclusione posso affermare che questo romanzo mi ha aperto un mondo di riflessioni e mi ha permesso di fare ciò che più mi piace fare quando leggo storie di questo tipo: fare ricerche su ricerche, scavare nella storia e ampliare le mie conoscenze. Perché, secondo il mio modesto parere, la storia così antica è come una scienza e ha bisogno di essere scavata fino a fondo. Non si può mai essere sicuri di aver scoperto tutto e sono tante ancora le ricerche da fare.

Consiglio vivamente la lettura di questo thriller storico!

Nella foto, un momento della presentazione del libro presso l’Auditorium di Sant’Agata Li Battiati: Giovanni Iozzia, a sinistra, assieme a Santi Maria Randazzo.

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